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Nuovo estratto de Il Posto – Annie Ernaux

Pubblichiamo nuovamente un estratto de Il posto di Annie Ernaux. Esso mostra quando, una volta cresciuti, possa essere doloroso voltarsi verso il proprio passato e non riconoscerlo più.

IL POSTO (1983)

di Annie Ernaux

Era sempre lei che veniva a prendermi in stazione, aspettando vicino all’uscita, quando arrivavo col treno da Parigi. Mi strappava la valigia dalle mani, «è troppo pesante per te, non sei abituata». All’emporio c’erano un paio di persone, che mio padre smetteva di servire appena il tempo di abbracciarmi brusco. Io mi sedevo in cucina, loro restavano in piedi, lei di fianco alle scale, lui nel riquadro della porta aperta sulla sala del bar. A quell’ora il sole illuminava i tavolini, i bicchieri del bancone, talvolta in quella colata di luce un cliente, ad ascoltarci. Con la lontananza avevo levigato l’immagine dei miei genitori, li avevo privati dei loro gesti e delle loro parole, due corpi gloriosi. Tornavo ad accorgermi della loro maniera di dire «l’è andata» al posto di «è andata», di parlare a voce alta. Li ritrovavo per come erano sempre stati, privi di quella “sobrietà” di crociera e di quella proprietà di linguaggio che ora mi sembravano naturali. Mi sentivo separata da me stessa.

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