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L’onore perduto di Hatharina Blum – Heinrich Böll

Il Premio Nobel per la letteratura Heinrich Böll (1972) in L’onore perduto di Katharina Blum dà dimostrazione di come può nascere e dove può condurre la violenza. Il metodo quasi asettico con il quale presenta i fatti è ben espresso nel passo che abbiamo scelto per voi.

L’ONORE PERDUTO DI KATHARINA BLUM (1974)

di Heinrich Böll

Per la cronaca seguente esistono alcune fonti secondarie e tre principali che citeremo qui all’inizio e poi non più. Fonti principali: il verbale degli interrogatorii della polizia, l’avvocato dott. Hubert Blorna e il suo compagno di scuola e di studi, il procuratore di Stato Peter Hach, il quale completò – in via confidenziale, beninteso – i suddetti verbali, rivelando alcune misure dell’autorità inquirente, alcune risultanze d’indagini non contenute nei verbali stessi; non – è necessario precisare – per uso ufficiale, ma solo per uso privato, avendolo commosso l’amarezza del suo amico Blorna, che non riusciva a rendersi ragione di quanto era accaduto, pur soggiungendo: «Tuttavia, a pensarci bene, non lo trovo inspiegabile, anzi addirittura logico». Poiché il caso di Katharina Blum, dato il contegno dell’accusata e la difficilissima posizione del suo avvocato difensore dott. Blorna, conserverà pur sempre un che di fittizio, forse certe piccole, umane scorrettezze commesse da Hach risulteranno non solo comprensibili, ma anche scusabili. Delle fonti secondarie, alcune di una certa importanza, altre meno, non occorre qui far parola, visto che le loro connessioni, implicazioni, prevenzioni, confusioni ed enunciazioni risultano dal racconto stesso.

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