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Io sono leggenda – Richard Matheson

In una lotta per la sopravvivenza in un mondo post-apocalittico, dove i vampiri hanno preso il controllo e sterminato la razza umana, il protagonista Robert Neville è alle prese, prima ancora che con il monstrum, con i propri dolorosi ricordi. 

IO SONO LEGGENDA (1954)

di Richard Matheson

Poi un silenzio improvviso, come se sulle loro teste fosse calata una pesante coperta. Rimasero tutti immobili a guardarlo con i loro visi bianchi. Lui restituì lo sguardo. E d’un tratto pensò: Ora sono io l’anormale. La normalità è un concetto della maggioranza, il metro di giudizio di molti, non di un unico uomo.

Di colpo, quella consapevolezza si unì a ciò che vedeva sui loro visi – stupore, spavento, orrore straziante – e capì che erano loro ad avere paura di lui. Ai loro occhi era come un terribile flagello mai conosciuto prima, un flagello persino peggiore della malattia con cui ora dovevano convivere. Era uno spettro invisibile che aveva lasciato come prova della propria esistenza i corpi esangui dei loro cari. E ora comprendeva come si sentivano e non li odiava. La mano destra si strinse sul minuscolo involto di pillole. Gli bastava che la fine non arrivasse con violenza, che non dovesse svolgersi un massacro davanti ai loro occhi…

Robert Neville guardò quelle persone, quel nuovo popolo della terra. Sapeva di non essere uno di loro; sapeva che, proprio come i vampiri, era un anatema e un nero terrore da distruggere. E all’improvviso, ecco l’idea, capace di divertirlo nonostante il dolore.

Un ghigno misto a tosse gli invase la gola. Si voltò e addossò la schiena al muro mentre inghiottiva le pillole. Il cerchio si chiude, pensò mentre l’ultimo sonno gli si insinuava nelle membra. Il cerchio si chiude. Un nuovo terrore nato dalla morte, una nuova superstizione che penetra l’inespugnabile fortezza dell’eterno.Io sono leggenda.

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