Descrizione
“Mancò la fortuna, non il valore”: la frase lapidaria a ricordo del sacrificio dei bersaglieri di El Alamein potrebbe essere il motto calzante della travagliata carriera del milanese. Una carriera lunghissima, logorante, condotta a un ritmo forsennato, disumano. Cleto disputò centosessantuno combattimenti alla media agghiacciante di undici incontri all’anno per quindici stagioni ininterrotte. Se nella vita raggiunse il successo, la fama e la gloria, al termine di quella lunga, estenuante galoppata il destino fu invece particolarmente inclemente con lui, riservandogli prove terribili e una fine ancor più crudele quanto immeritata. Cleto Locatelli, il “Migliore”, morì a Parigi come l’ultimo dei clochards, assillato, più che dalla sua miserevole condizione, da un rimpianto opprimente e malinconico: non essere riuscito a mantenere una promessa a sua madre.
Maurizio Croci (proprietario verificato) –