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La sovrana lettrice – Alan Bennett

La lettura comporta una trasformazione significativa, soprattutto per chi sente
l’oppressione della banalità dell’esistenza. Cambia non solo la percezione del mondo,
ma il modo di vedere se stessi, stimolando curiosità e consapevolezza.
Perfino la Regina d’Inghilterra può avvertire il contrasto tra la vivacità del mondo
letterario e la routine della vita reale. Nel breve romanzo di Alan Bennett, Elisabetta
II avverte l’urgenza di sfidare se stessa e il desiderio di significato e autenticità,
dimostrando che i cambiamenti radicali possono avvenire a qualsiasi età e in qualsiasi
circostanza, grazie al potere della letteratura di stimolare e ispirare.

LA SOVRANA LETTRICE (2007)

di Alan Bennett

La Regina aveva appena finito di leggere Le avventure di Alice nel Paese delle
Meraviglie. Aveva trovato il libro piuttosto delizioso, eppure non riusciva a scrollarsi
di dosso un certo disagio. Non era che le avventure di Alice le fossero sembrate
particolarmente sconvolgenti. Era piuttosto il fatto che aveva trovato la sua stessa vita
così noiosa in confronto. Le pagine del libro erano state piene di meraviglia, di cose
strane e meravigliose, e quando le aveva chiuse, aveva avuto l’impressione di essere
tornata in un mondo che non offriva niente di nuovo o sorprendente.
Si rese conto che non sapeva nulla di vero del mondo al di fuori delle sue mura. Le
sue uniche esperienze erano state quelle di una vita ben organizzata e pianificata, ma
priva di reale curiosità. Aveva passato gli ultimi decenni a rifuggire dalla vita come
un modo di proteggersi dalla noia e dall’apatia. Ma ora, dopo aver letto quel libro,
sentiva una forte urgenza di fare qualcosa di diverso, di sfidare se stessa e di rompere
la monotonia.
Era come se ogni libro che leggesse avesse il potere di cambiare non solo la sua
percezione del mondo, ma anche il modo in cui vedeva se stessa. Ogni volta che
terminava un libro, si trovava di fronte a una nuova sfida: non solo per adattare la sua
vita ai suoi nuovi punti di vista, ma per capire come potesse continuare a vivere in un
modo che avesse senso e significato. La lettura aveva aperto una finestra su un
mondo che non aveva mai veramente considerato, e adesso non poteva fare a meno di
chiedersi cosa le fosse sfuggito in tutti questi anni.

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