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Il Deserto dei Tartari – Dino Buzzati

Il tempo intanto correva, il suo battito silenzioso scandisce sempre più precipitoso la vita, non ci si può fermare neanche un attimo, neppure per un’occhiata indietro. “Ferma, ferma!” si vorrebbe gridare, ma si capisce ch’è inutile. Tutto quanto fugge via, gli uomini, le stagioni, le nubi; e non serve aggrapparsi alle pietre, resistere in cima a qualche scoglio, le dita stanche si aprono, le braccia si afflosciano inerti, si è trascinati ancora nel fiume, che pare lento ma non si ferma mai.

IL DESERTO DEI TARTARI (1940)

di Dino Buzzati

C’è qualcosa di inquietante e affascinante nel tempo che scorre senza eventi straordinari, nell’attesa di un destino che forse non si compirà mai. 

Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati è un romanzo sospeso tra speranza e realtà. È la storia di una vita trascorsa nell’attesa di un’occasione che potrebbe non presentarsi mai, è una riflessione universale sul senso dell’esistenza, sul tempo e sull’illusione della gloria.

Giovanni Drogo è un giovane ufficiale fresco di nomina quando viene assegnato alla Fortezza Bastiani, un avamposto remoto ai confini del mondo civilizzato, affacciato su un deserto vasto e misterioso. All’inizio, la fortezza gli appare come una prigione, un luogo di isolamento e monotonia da cui fuggire al più presto. È convinto di restarci solo qualche mese, il tempo necessario per ottenere un incarico più prestigioso in città. Giorno dopo giorno però, la vita monotona della fortezza lo avvolge ed il tempo scivola via impercettibilmente. Drogo si aggrappa alla sola speranza che presto scoppi una guerra contro i Tartari, così da poter mostrare il suo valore.

Ma i Tartari arriveranno mai?

Buzzati costruisce la sua storia con una prosa quasi ipnotica. Non c’è fretta nel suo racconto, perché l’intero romanzo è un inno al tempo che si dilata, alla routine come carceriere, all’attesa che diventa condanna. La scrittura è semplice e diretta, ma piena di simbolismi e significati nascosti. L’atmosfera è quella di un sogno in cui tutto sembra immutabile.

Il senso di attesa che prova Drogo è esattamente quello che proviamo noi. Aspettiamo un cambiamento, un amore, una promozione. Certe volte ci facciamo cullare dal tempo nella speranza che le cose arrivino a noi in modo naturale. Quante occasioni lasciamo sfuggire, convinti che il momento giusto debba ancora venire?

Il deserto dei Tartari è un romanzo che lascia un’eco profonda. Una storia che riguarda tutti, perché tutti, almeno una volta, abbiamo atteso qualcosa senza sapere se sarebbe mai arrivato.

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