Il passo che pubblichiamo di seguito esprime un lato di Werther estraneo alla sua stereotipa malinconia esistenziale: la vita – e nelle sue forme più alte, l’arte e l’amore – lo attraversa, lo riempie, facendone un fiume straripante in ogni direzione, senza la paura di sfondare argini artefatti e temporanei.
Un estratto, quello che leggerete, in dissonanza con ciò che accadde in seguito alla pubblicazione de I dolori del giovane Werther. Ci fu, infatti, un aumento non indifferente di suicidi tra i lettori del romanzo. Goethe, con quest’opera, ha dunque interpretato il malessere di una generazione, rivelando ai lettori una verità scandalosa su se stessi, senza trascurare però l’amore che la vita stessa può suscitare.
I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER (1774)
di Johann Wolfgang Goethe
L’arte è come l’amore: un giovane innamorato si dedica interamente a una ragazza, passa tutte le ore della giornata con lei, a lei dedica ogni sua energia e i suoi averi, per dimostrarle che le appartiene completamente. A un certo punto si intromette un filisteo, un uomo che riveste una carica importante, e gli dice: «Mio caro signore, amare è umano, ma lei deve amare virilmente! Distribuisca le sue ore, ne dedichi alcune al lavoro e altre libere alla sua ragazza! Faccia un calcolo di ciò che possiede, provveda prima ai suoi bisogni; non le proibisco di farle qualche dono col rimanente, ma non tanto spesso; a esempio per il suo onomastico e compleanno ecc.». Se il giovane segue questo consiglio diverrà certamente un uomo utile e consiglierei a un qualsiasi principe di dargli un impiego; ma per il suo amore è finita e, se è artista, anche per la sua arte. Oh! Amici miei, perché così raramente straripa il fiume del genio, così raramente dilaga in gran flutti e scuote le vostre anime meravigliate? Cari amici, è perché sulle due rive abitano pacifici signori, le cui casette di campagna e i tulipani del giardino e gli orti sarebbero devastati dall’inondazione, ed è per questo che essi pensano a premunirsi in tempo con argini e canali dal pericolo futuro.