Camere separate è un romanzo su una solitudine ricercata e conquistata. Un percorso che è sia una ricerca che una fuga, tra tuffi nel passato e cauti passi verso il futuro. Dopo la morte del suo compagno, Leo ha bisogno di spazio e di tempo per confrontarsi con il suo dolore. Qualcosa si è frantumato; bisognerà capire come ricostruirlo, o se è meglio lasciarlo rotto. Pagina dopo pagina si delinea una lenta e difficile guarigione, che richiede di districare i fili della propria storia personale e di quella relazione. Solo in questo modo si potrà ritrovare la motivazione per amare e scrivere.
Pier Vittorio Tondelli propone sul finire degli anni ’80 un libro di un’attualità tuttora impressionante; un libro che affronta amore e morte, gioia e sofferenza, grandezza e fragilità. Tutte le ambiguità della vita e i loro misteri.
CAMERE SEPARATE (1989)
di Pier Vittorio Tondelli
Ogni anno l’autunno gli porta di questi sentimenti. Bisogno di silenzi, di solitudine, di ricordi. Bisogno di dormire. Di ricapitolarsi. Bisogno d’interiorità. La terra lo chiama a sé e lo invita a raccogliersi. E lui, che è nato nel chiarore sospeso di un giorno di fine estate e che è impastato di terra nera, di odore di foglie marce, di acquitrini e di nebbie fin nel profondo, sente questo richiamo e lo segue. Sul finire dell’estate, una mattina, lascia la sua casa e si mette in viaggio.
Agli amici che gli chiedono perché stia partendo lui dà una risposta vaga, sforzandosi di renderla credibile. Dice che parte per lavoro, che andrà a Londra per scrivere alcune corrispondenze, che tornerà entro pochi mesi. Deve mentire per circoscrivere le attenzioni un po’ ansiose di chi gli vuole bene. Si sente prigioniero del buon senso
dei suoi amici che mai si metterebbero in viaggio senza programmare né prenotare. Li vede perplessi e sente il loro imbarazzo nell’eludere, cautamente l’unica domanda che vorrebbero fargli: “Cosa di tanto grave ti sta succedendo, Leo?” E continua a mentire a divagare, a comunicare, per tranquillizzarli, indirizzi ai quali non abiterà mai.
(P. V. TONDELLI, Camere separate, Bompiani, Milano 2024, p. 55)